Forum Le RADICI e le ALI

[suerte]

Non mi fido, come la lavanda.
Mi difendo, come il rododendro.
Sono sola come la rosa bianca, e ho paura.
E quando ho paura, lascio che la mia voce siano i fiori.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=WhHFKSukLlU#at=42

"Una storia di coraggio e di speranza, di abbandono e di incredibile sete di vita che mostra la forza immensa dell’amore più vero, quello imperfetto e senza radici, capace di donare senza pretendere nulla in cambio. Un romanzo sorprendente."
cosa ne pensate

[lisottina]

Conoscevo queste prime parole riportate e le ho sentite subito mie per tanti motivi ...
Ho sentito parlare benissimo di questo libro che sembra sia molto toccante e profondo ... ora ho segnato il titolo perché voglio comprarlo e leggerlo.
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C'è un punto nella vita dove la speranza incontra il dolore, lo abbraccia e insieme proseguono il cammino.

[suerte]

RECENSIONE

….Il romanzo prende avvio durante il 18esimo compleanno di Victoria Jones: il giorno della sua emancipazione dal sistema di affidamento. Da quando infatti era stata ritrovata abbandonata dopo solo 3 settimane dalla sua nascita, la sua vita è sempre stata un sussegursi di cattivi genitori adottivi e case famiglia brutali, ad eccezione dell'anno trascorso con Elizabeth, una donna che le insegnerà il meraviglioso linguaggio dei fiori.

Nonostante l'iniziale reticenza e astio nei confronti di questa donna, la piccola Victoria ha vissuto un anno meraviglioso immersa nella natura e nell'affetto di una donna che l'ha amata come una figlia. Aveva finalmente trovato un luogo dove avrebbe voluto rimanere, ma, a causa della sua gelosia, della rabbia e per mancanza di fiducia, ha infranto, forse, la sua unica possibilità di essere felice. Un passato da cui cerca irrimediabilmente di fuggire. Vuole dimenticare quell'interludio di effimera felicità che le aveva riempito il cuore di speranza. Anche se giovanissima, Victoria ha capito presto che si era solo illusa e che per una ragazza come lei non c'era spazio nel mondo per i dolci sentimenti che animavano le altre persone. La solitudine le sarebbe bastata.

Per questa giovane ragazza diciottenne, che per la prima volta si ritrova a dover vivere delle proprie forze, è difficile comunicare quei sentimenti come il dolore, la diffidenza e la solitudine che albergano nella sua anima e, proprio a causa di questa sua incapacità, non è in grado di avvicinarsi a nessuno: non ha amici o famiglia e il suo unico collegamento con il mondo sono i fiori e i loro significati.

Grazie a questo nuovo lavoro ha anche l'occasione di conoscere un misterioso venditore di fiori, Grant, giovane e affascinante, che lentamente saprà penetrare il suo distacco e la sua diffidenza. Il loro rapporto diventa sempre più profondo, in un crescendo di emozioni e sentimenti che la avvolgono nelle loro insidiose spire, e in lei si mescolano paura e desiderio in parti uguali e imprevedibili. Non solo gli permette di toccarla, ma desidera anche che lo faccia e Victoria comincia a chiedersi se anche per lei fosse possibile cambiare. Il loro rapporto diventerà sempre più intimo ma se lui scoprisse la verità la odierebbe per quello che ha fatto. Non può vivere accanto a lui una vita velata dalla menzogna e dal rimorso. Non sono destinati a stare insieme.

A volte è difficile amare, ma è impossibile non farlo e sottrarsi a questo sentimento. Nonostante la reticenza e la difficoltà nell'affrontare una vita che non si sarebbe mai aspettata, Victoria deve abbandonarsi all'amore per il misterioso venditore di fiori, che le farà riscoprire quella felicità che le era sempre mancata. Ma quando Victoria sarà costretta a confrontarsi con un doloroso segreto del suo passato, inevitabilmente, dovrà decidere se vale veramente la pena rischiare tutto quello che si è guadagnata per una avere seconda possibilità.

La narrazione si snoda tra passato e presente, facendoci conoscere il background della protagonista e le situazioni di estrema difficoltà e dolore che l'hanno portata ad essere la persona che conosciamo nel presente, creando un vivido ritratto di una giovane donna che deve accettare che anche lei stessa è una persona, una donna e una figlia degna di amore e affetto.
Il linguaggio segreto dei fiori, opera d'esordio di Vanessa Diffenbaugh, è un romanzo struggente e devastante ma che conserva una luminescenza carica di speranza. Una testimonianza scritta meravigliosamente sul miracoloso potere di guarigione dell'amore, sul signicato dei fiori, sul senso della famiglia e della maternità. Al centro di questo romanzo i sentimenti di una giovane donna che vengono narrati in una dimensione quasi fuori dal tempo, cullati dalle aspre e dolci fragranze dei fiori, che testimoniano la rinascita interiore di Victoria. Un viaggio attraverso le amare note delle solitudine, dell'abbandono e dell'isolamento che per 19 anni avevano dolcemente e irrimediabilmente intrappolato il cuore di Victoria rendendolo fertile all'amore e all'affetto. Ma sarà grazie ad una madre amorevole, un giovane fioraio innamorato e misterioso e a Renata, che le darà una possibilità di riscatto, che questo arido cuore scoprirà che non esiste solo il rimorso verso un passato indelebile e incancellabile ma che la vita riserva anche piacevoli sorprese.

Si prospetta come uno dei migliori romanzi della stagione.

[suerte]

L'intervista a Vanessa Diffenbaugh

http://www.vanityfair.it/show/il-linguaggio-dei-fiori/2011/04/22/intervista-a-vanessa-diffenbaugh


.......

L’ultima che ringrazia è Megan, «ovunque lei sia». Chi è? Un altro affidamento fallito?
«Sì. Arrivò da noi prima di Tre’von, aveva 16 anni e soffriva di disturbo dell’attaccamento. In pratica, non era capace di provare amore e neppure di accettare quello degli altri. È un disturbo causato dalla carenza di affetto nei primi anni di vita, frequente soprattutto nei bambini cresciuti in orfanotrofio. Ed è molto grave: in pratica le sinapsi cerebrali preposte a trasmettere le emozioni non si sviluppano».


Lo stesso problema di Victoria.«Sì, anche se il resto della storia è del tutto inventato. Megan rimase con noi circa un anno. Mio marito ogni mattina diceva: “Sai che c’è? Voglio ancora adottarla”. Lo ripeteva tutti i giorni. Io la amavo, e sapevo che lei non provava lo stesso per me. Non è facile. Non potevo fidarmi di lei e, a volte, si comportava in modo violento, anche se non ha mai attaccato nessuno di noi. Ci provammo in tutti i modi a tenerla, ma alla fine fu lei a dirci che la cosa non funzionava. Non so dove sia ora. Ogni tanto ci ha scritto: lettere a volte rabbiose, a volte di scuse, a volte solo tristi».

.........

[Fab1405]

Appena finito! Che dire... leggetelo... mi hanno colpito i sentimenti e le sensazioni astraendo dal sistema di fondo che è diverso dal nostro... fanno riflettere...
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Disp AN/AI: 07/08 Idoneità: 06/09 Ente NOVA: 8/11/09 ... AN fine 2010!

Disp AN/AI: 03/15 Idoneità: 09/15 Ente NOVA: 18/12/2015 - 06/19 Abbinamento - 06/20 a casa!

[suerte]

Non è un libro sull'adozione o sull'affido

Ho pubblicato il post perchè ci sono parecchi spunti di riflessione

Una storia di coraggio e di speranza,
di abbandono e di incredibile sete di vita
....amore più vero, quello imperfetto e senza radici,
....donare senza pretendere nulla in cambio.


vi saluto

[cinnamon]

l'ho letto è bellissimo!!!!!!

e l'ho consgliato anche io
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ENZO B TOGO

[Irene]

Lo leggerò anch'io quest'estate, poi ne parliamo.
Grazie
Irene

[bibo]

L'ho appena iniziato...e mi sta già prendendo!
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bibo

[perlanera]

bellissimo, lo consiglio a tutti!
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Disponibilità AI ed AN: giugno 09
Inizio colloqui novembre 09
lettura relazione:4/02/10
Colloquio giudice: 14/04/10
8/10/10 siamo idonei!
22/02/11 abbiamo incontrato il nostro ente .......ed è MALI!
Dal 22/2/13 a casa
QUALCUNO CI AVEVA PENSATI INSIEME

[Pony]

F A N T A S T I C O !!!!
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[Martinatommaso2006]

Non amo e non leggo i romanzi ma ....mi avete convinto. Lo compro

[psicat]

L'ho letto, effettivamente "prende", ma è un filino melenso per i miei gusti... però devo ammettere che io prediligo letture un po' "pesantucce" tipo la grandissima Irene Nemirovskj
_________________
DISPONIBILITA': 2/2009 - IDONEITA': 08/2009 - MANDATO: 02/2010 - ENTE: Amici Trentini - PAESE: ECUADOR- ABBINAMENTO:28/06/2011 con D 9anni, e C, 7anni IN ECUADOR CON LORO dal 14/9/2011 - a casa dal 26/12/2011
"L'attesa è immaginare ogni giorno il volto che avranno i tuoi figli, quando ancora non sono i tuoi figli" P.Mastrocola

[dentila72]

Mi é piaciuto molto
_________________
Ilaria


presentazione domanda 11 marzo 2008 decreto dicembre 2008 9 marzo 2009 mandato ente CIAI
26 maggio 2009 abbinati a tre fratellini 22 luglio 2009 Bogotà siamo in 5!!

[micrea]

L'ho letto.
In un fiato.
Profondo e bello.
L'adozione c'è.
E' dietro a ogni parola.
_________________
Mamma di Ema, da anni alla ricerca del secondo figlio che forse resterà solo un desiderio.
TdM: 04/2010 Mandato: 03/2011

[RobertaC]

E' sul mio comodino.
Lo sto leggendo ora, sono ancora all'inizio, ma devo dire che già dalle prime pagine faccio fatica a chiudere il libro...
Vi farò sapere quando l'ho finito...
_________________
Roberta
Mamma di Pulce&Briciola&Topino

[Irene]

Eccomi qua, dopo le vacanze. Come promesso, ho letto il libro.

Devo dire che ha scatenato in me giudizi contrastanti.

Da una parte, trovo positivo il modo in cui sono espressi i sentimenti della bambina, i suoi tentativi di trovare qualcuno che la ami e contemporaneamente il suo ritrarsi e comportarsi male per avere conferma della sua scarsa autostima.
Trovo pertinenti i sentimenti di confusione, ripulsa e attrazione che la ragazza prova verso la bimba appena partorita ed anche la decisione repentina di lasciarla: può farci intuire in che modo questo possa accadere nel mondo reale.
Carino il linguaggio dei fiori e la storia d'amore, consolante il finale, come si richiede a un libro piacevole.

Trovo invece irritante tutto il resto e mi stupisce che l'autrice sia madre adottiva, anche se, essendo americana, molte cose forse si possono spiegare.

Cominciamo dall'assistente sociale, che tratta questa bambina come un pacco puzzolente di cui disfarsi, minacciandola e spaventandola: ma dove mai? Capisco che possa essere un personaggio adatto alla storia (un cattivo ci vuole sempre), ma come ha potuto l'autrice, che sarà pur stata a contatto con chi si occupa dei bambini senza famiglia, usare questa figura professionale come spauracchio? Due risposte: ha esagerato per far leva sui sentimenti dei lettori (e allora è in doppia cattiva fede, perchè da madre adottiva dovrebbe difendere la figura di chi assiste i bambini), oppure le assistenti sociali in America sono grosso modo tutte così, e allora checcavoli !

Continuiamo con la mancata mamma adottiva, che, va bene, si riscatta alla fine, aiutando la sua ex affidata a fare la mamma, ma accipicchiaccia! Un anno di comportamento esemplare, per altro senza neanche un supporto da parte della famigerata assistente sociale, e poi il giorno della sentenza si fa prendere dalla depressione e non ci va? Ma come si collegano le due parti della storia? O era falsa prima o la depressione è un basso espediente per rendere drammatico il romanzo, e quindi non mi piace. Oppure, ancora, in America è una possibilità perchè gli aspiranti non vengono aiutati da nessuno e perchè un single non ha l'utilissima sponda del coniuge quando vacilla. E allora, di nuovo, checcavoli !

Procediamo con il parto nel bugigattolo. Ciò che trovo inverosimile è che tre persone diverse, di cui due con buona cultura, che la assistono, non siano neanche sfiorate dall'idea di chiedere aiuto ai servizi sociali, o di sistemarla in un luogo più confortevole e soprattutto di assisterla continuativamente. Ma è credibile? Sembra una storia ambientata nel medio evo, non negli USA del XXI secolo.

Penso che sia carino, come romanzo, ma mi sembra che l'autrice usi colpi di scena e trucchetti vari per rendere la storia sensazionale a tutti i costi, con la conseguenza, riprovevole per chi è madre adottiva come lei, che chi lo legge senza saper nulla di adozione, e delle differenze fra Usa e Italia, tanto più trova scorrevole la storia tanto più si fa un'idea completamente sbagliata dell'adozione.

Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate.
Ciao
Irene

[perlanera]

sarò rapida e poi scappo al lavoro:
l'ho letto per leggere qualcosa in metro o sul tram, per passare il tempo come si fa con un romanzo, non mi aspettavo di ritrovarvi aspettivi informativio rispetto all'adozione (oltre al fatto che come dici tu, Irene, in America le cose funzionano diversamente) e quindi me lo sono gustata per quanto riguarda il gioco dei sentimenti sia per quanto riguarda l'adozione sia per quanto riguarda il nacsere di un amore.
Insomma mi è piaciuto, ma forse a differenza tua l'ho letto senza avere aspettative riguardo al fatto che potessere essere il testo "informativo" o comunque rispetto all'adozione e l'affido; bel romanzo che ha fatto risuonare in me certi temi cari, nulla più!
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Disponibilità AI ed AN: giugno 09
Inizio colloqui novembre 09
lettura relazione:4/02/10
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QUALCUNO CI AVEVA PENSATI INSIEME

[micrea]

Ho letto il libro, come faccio di solito, in un soffio.
L'ho letto senza essere a conoscenza del tema adottivo che stava alla base.

Le caratteristiche della protagonista sono state delineate
sulla base di un affido che la scrittrice ha avuto in passato,
purtroppo conclusosi in maniera non positiva.

Temo che la realtà "percepita" del mondo degli assistenti sociali in USA
sia piuttosto diversa da quella italiana:
ho in mente diversi film e telefilm americani sull'argomento
in cui gli assistenti sociali finiscono sempre per fare una figura poco onorevole.

Sono invece molto più serena rispetto a Elisabeth, la mancata mamma adottiva.
La sua storia è particolare: c'è questa sorella che per lei era una mamma.
C'è il tradimento (rose gialle) della sorella e dell'amore della sua vita.
C'è un senso di colpa della sorella.
C'è un'eredità e una terra divisa.
C'è una infermità.
C'è tanta solitudine.
Tutto questo potrebbe giustificare il panico del giorno della sentenza.
Ovviamente, non sembra ci siano corsi di formazione alla base di questa adozione, nè incontri con i SS.

Forse quello che l'autrice voleva mostrare erano
le difficoltà di due mondi problematici che si incontrano.
Due donne che, se non avessero avuto proprio
"quel" tipo di vita alle spalle, non si sarebbero mai comprese.
Loro e solo loro avrebbero potuto capirsi, proprio in virtù della loro storia.

Comunque ricordiamoci che quello non nasce come libro sull'adozione,
ma come romanzo sul linguaggio dei fiori..

Grazie Irene per averci invitato a riflettere!!!
_________________
Mamma di Ema, da anni alla ricerca del secondo figlio che forse resterà solo un desiderio.
TdM: 04/2010 Mandato: 03/2011

[Irene]

Infatti, è vero, io l'ho letto già sapendo che avrebbe toccato il tema dell'adozione...
Inoltre, sono partita prevenuta perchè ero in vacanza con mia cognata che l'ha letto prima di me e poi ha aspettato che lo finissi io per chiarirsi i dubbi che le erano venuti sull'adozione, non essendo lei una esperta della materia, ma solo, come dire, una "simpatizzante", dato che ha due nipoti adottati.
Così mi sono messa nei panni di una che non ne sa niente, ancora meno di mia cognata, e quindi non le viene neanche l'idea di chiedere chiarimenti e prende per assodato tutto ciò che fa da contorno alla storia (l'assistente sociale strega, la aspirante madre che si ritira all'ultimo ecc.).
Ed è così che mi sono irritata...

Irene

[Giancky]

[perlanera]

dai, non tenerci sulle spine, cosa hai letto di bello?
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[perlanera]

grazie, buon consiglio, anche perchè per ora la sogno solo ma è bene anche cominciare a farsene un'idea più concreta!
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QUALCUNO CI AVEVA PENSATI INSIEME

[abinico]

per cominciare

La ragazza che guardava il cielo
di Alberto Reggiori
ed. Rizzoli

bellissima storia vera,
tanta africa,
raccontata da chi in africa ci è stato degli anni.[/quote]




Letto tutto di un fiato, a me e' piaciuto molto, ora voglio comprare:
La ragazza che guardava il cielo..........
_________________
arricchirsi tutti nelle reciproche differenze

[anto e marco]

ho finito di leggere il linguaggio segreto dei fiori

cosa ne pensate di quando la protagonista ha una bimba e teme di non poterla amare e poi l' 'abbandona'?
questo passaggio mi ha molto intristito

[Pony]

[Fab1405]

A me più che rattristato ha fatto riflettere... anche i nostri figli rischiano di pensare la stessa cosa... sia come autostima sia nel pensare che ci sia una sorta di "impronta genetica" ...

Tutte le donne si confrontano con la figura materna, specie una volta madri... le nostre figlie a volte per un periodo anche lungo e di cui si ricordano della loro vita non hanno avuto noi...

[RobertaC]

[Emy]

Anch'io poi ci confrontiamo....


Baci

[RobertaC]

[Emy]

Infatti per i bambini che hanno l'età dei vostri è perfetto!

I miei si comportavano da mauale, specialmente per quanto riguardava i capricci.

Anche se è un po' vecchio io continuo a regalarlo anche alle mamme in attesa.

Baci.

[RobertaC]

[Emy]

[lyla]

anche a me è piaciuto... però non mi sono fatta tante storie, l'ho presa così, quello che mi andava mi ha fatto riflettere, quello che mi sembrava paradossale l'ho lasciato correre. Anche se mi sembra che tante volte la realtà superi di gran lunga la fantasia, quindi perchè stupirsi? I servizi in Usa funzionano in maniera diversa, così come la sanità, il welfare e tante altre cose, e ci può stare una figura un po' così come quella dell'assistente sociale...
Certo, dal punto di vista letterario lascia a desiderare, però è una bella storia, neanche tanto lacrimevole...
E poi San Francisco è fantastica...

[Emy]

San Francisco fantastica davvero! Io ormai letture impegnante non ne faccio più, questa era al mio livello altrimenti dopo 5 minuti dormo....

Baci

[lyla]

scusa, forse mi sono espressa male..
non parlavo di letture impegnate (io non ce la posso fare...) è che a volte questo libro sembra un po' una cronaca di avvenimenti, un po' "asciutto".. potrebbe trasmettere più emozione, vista la storia, ma sembra un po' distante.. Ma forse sono io che sono in un periodo un po' grigio...sorry..

[Emy]

Si è vero a volte i libri trasmettono emozioni in relazione ai periodi che passiamo.
Dai forza non mollare... So cosa vuol dire essere giù di corda