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Libri su "riproduzione" per i nostri bambini
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Da.Ni
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MessaggioInviato: Lun 06Ago12 23:48    Oggetto: Libri su "riproduzione" per i nostri bambini Rispondi citando

Noi ci siamo, direi..
Da tempo abbiamo affrontato alcuni step della nascita: tutti i bambini nascono in una pancia. E nascono grazie ad un semlno dell'uomo e ad un ovetto di una donna che si incontrano....

Il tutto inizia a star stretto assai a nostra figlia, che è pure sveglia parecchio e quindi perchè raccontare fesserie? Secondo noi è pronta, visto che ha fatto domande anche precise; certo è buffo che abbia chiesto come fa il bambino a uscire dalla pancia e non come il semino vi entri.... Ma son dettagli

Mi sono messa d'impegno a cercare un libro che le potesse svelare ogni arcano, da leggere con lei e corredare di spiegazioni più ampie o semplici se necessarie. Non ho trovato un solo libro per bambini che non enfatizzi il discorso sul versante biologico: un bambino nasce dall'amore di una mamma e di un papá.

Parlando di questa cosa tempo fa con un'amica ricordo che mi disse che il tema cosí affrontato (a scuola in prima battuta) feriva parecchio il bambino che aveva in affido: perchè nel suo caso l'enfasi su mamma-papá era dolorosa parecchio. Pure lui era nato cosí, lo sapeva, ma quelli non erano "mamma" e "papà"; erano due figure che non avevano avuto la capacita di accoglierlo...

Mi domandavo: non per fare le pulci a questo vissuto, ma, una volta assodato che si nasce in una pancia, che anche te sei nato cosí dalla pancia di una mamma di nascita.... Ma non sarebbe davvero più "benefico" e realistico un testo che dica che i bambini nascono dall'incontro del seme di un un uomo e dell'ovulo di una donna?

E mica solo per i nostri figli: c'è anche la mamma single mollata dal compagno che non riconosce il figlio; c'è la coppia lesbica che ricorre alla donazione di seme cosí come ad esso ricorre la donna single che vuole un figlio anche se non ha un compagno. Insomma, la maggior parte dei figli nasceranno sí "tradizionalmente" da mamma e papá, ma ormai un bel numero di bambini non cresce mica più in una coppia cosí "tradizionale"... Sbaglio???

E dopo la filippica la domanda: magari qualcuno di voi s'è posto prima di me il problema, e ha trovato un testo in cui 'sta benedetta Unione biologica non sia per forza riportata a mamma-papá???

Eh?

Sennó mi toccherà fare qualche illustrazione e farmelo da me il "libro perfetto"
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è arrivata una sorpresa, ora siamo in cammino per la seconda... in tre è più semplice :-)
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Da.Ni è attualmente disconnesso Profilo Messaggio privato
bravogatun
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 08:17    Oggetto: Rispondi citando

libri sull'argomento ne sto cercando anch'io, per ora siamo alla fase del maschio e femmina e relative differenze, per fortuna ho ancora tempo!
Pensavo: e usare l'esempio degli animali?
La riproduzione tecnicamente avviene nello stesso modo, ma è più diluito il concetto di coppia, di mamma e papà che generano il frutto del loro amore, insieme ad altri concetti tipo famiglia, legami, ecc.
Gli animali si riproducono come noi, a volte la coppia resta unita per più tempo, a volte no, a volte non c'è neppure una "coppia".
Se ti serve un modo per spiegare gli aspetti "tecnici" della questione ci sono tantissimi documentari sugli animali che fanno vedere immagini inequivocabili, con tanto di spiegazione scientifica più o meno approfondita (magari prima guardateli tu per non avere sorprese!)
Se trovo qualche titolo scaricabile da internet lo posto!

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Dal 24 febbraio 2009 siamo in tre!!!


La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione. La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione
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Da.Ni
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 08:25    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, sarebbe interessante!
Se non altro un approccio completo!!
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lella59
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 10:11    Oggetto: Rispondi citando

Questo problema me l'ero posto anch'io.
Dopo circa un annetto dall'arrivo di nostro figlio, avevo trovato un bellissimo opuscolo, molto ben fatto dal punto di vista del linguaggio (semplice) e delle illustrazioni, che però enfatizzava molto il momento della nascita attesa con trepidazine dai genitori e del neonato in braccio a mamma e papà.
Ho tagliato, fotocopiato, rimontato, ed è venuto fuori un libretto sempre molto chiaro ma un pò più "neutro". Non è facile comunque, se si vuole impostare, come ritengo giusto, il discorso della riproduzione in un contesto affettivo, riuscire a rendere il messaggio senza toccare le note dolenti dei nostri figli.
Però ho saputo che quest'anno, in quinta, l'insegnante di scienze li porterà nella facoltà di veterinaria, dove verrà spiegata la riproduzione degli animali in maniera molto "tecnica": è anche lei una madre adottiva, probabilmente questa scelta deriva anche dalla sua esperienza...
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Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, viventi frecce, sono scoccati innanzi (GIBRAN)
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anto e marco
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 14:58    Oggetto: Rispondi citando

eccomi all'appello...con relativa domanda ma come ci sono finiti i semini nella pancia???

il mio dubbio è proprio come conciliare l'atto della riproduzione con il fatto che l'uomo e la donna in quel momento si vogliono bene ma poi non tengono cn loro il frutto dell'atto di riproduzione

mi è stato detto che ci può essere conciliazione dicendo alla bambina che si succede che un uomo e una donna si accoppiano e poi però le cose cambiano e non tengono con loro la bambina che nasce

condivido l'utilizzo del modno animale per la spiegazione
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micheletta
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 15:12    Oggetto: Rispondi citando

dipende da cosa si vuol spiegare, credo, e dalle domande specifiche.
è pura curiosità sul mistero della pancia e della nascita, o sul fatto che -assodato che siamo tutti nati da una pancia- ad un certo punto non c'è più la donnda della pancia e l'uomo del semino?

se si vuol spiegare come nascono i bambini , niente di più semplice che raccontare la realtà..ovviamente dipende dall'età e dalla nostra abitudine a parlare di sesso nel senso buono del termine.
molto dipenderà dall'età anche perchè sarà un argomento da riprendere a più riprese: prima la curiosità infantile...e poi quella adolescenziale che è peggio!!

si può parlarne con amore e questo risponde a tante domande.

se si ha paura che per forza debbano rimanerci male che fare l'amore è un atto d'amore...questo trasmetteremo.
e invece LORO sono quelli che dovranno innamorarsi, avere fiducia anche in quell'atto, anche nel sesso e nelle loro future pance.

personalmente , mi ricordo che i miei presero me e mio fratello al tavolino e dissero "volete sapere come nascono i bambnini?"
e ce lo spiegarono.
e mi ricordo che ce lo dissero con emozione, con amore e rispetto delle nostre curiosità e intelligenze per quell'età.
poi scoprimmo le tavole anatomiche e lì altr edomande
e poi anni dopo scoprimmo altre cose che tante persone non capiranno mai ;)))

e non ci dissero che l'apina andava sul fiorellino (era da un po' che sentivo di queste api in giro bah...ma cosa girano girano girano ???)
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 15:30    Oggetto: Rispondi citando

micheletta ha scritto:
dipende da cosa si vuol spiegare, credo, e dalle domande specifiche.
è pura curiosità sul mistero della pancia e della nascita, o sul fatto che -assodato che siamo tutti nati da una pancia- ad un certo punto non c'è più la donnda della pancia e l'uomo del semino?

se si vuol spiegare come nascono i bambini , niente di più semplice che raccontare la realtà..ovviamente dipende dall'età e dalla nostra abitudine a parlare di sesso nel senso buono del termine.
molto dipenderà dall'età anche perchè sarà un argomento da riprendere a più riprese: prima la curiosità infantile...e poi quella adolescenziale che è peggio!!

si può parlarne con amore e questo risponde a tante domande.

se si ha paura che per forza debbano rimanerci male che fare l'amore è un atto d'amore...questo trasmetteremo.
e invece LORO sono quelli che dovranno innamorarsi, avere fiducia anche in quell'atto, anche nel sesso e nelle loro future pance.

personalmente , mi ricordo che i miei presero me e mio fratello al tavolino e dissero "volete sapere come nascono i bambnini?"
e ce lo spiegarono.
e mi ricordo che ce lo dissero con emozione, con amore e rispetto delle nostre curiosità e intelligenze per quell'età.
poi scoprimmo le tavole anatomiche e lì altr edomande
e poi anni dopo scoprimmo altre cose che tante persone non capiranno mai ;)))

e non ci dissero che l'apina andava sul fiorellino (era da un po' che sentivo di queste api in giro bah...ma cosa girano girano girano ???)


No forse non è chiara la mia esposizione.
Concordo con la narrazione (sempre) della verità, ovviamente rispettando l'età.
Il mio dilemma è che nei libri per bambini non si parla di uomo-donna, ma di mamma-papà, con enfasi - spesso - rispetto appunto all'essere "mamma" e "papà".

Chiedevo quindi se qualcuno fosse incappato in libri in cui appunto ci si limita a parlare di uomo e donna.
In assenza di un libro le cui figure possono tornarci d'aiuto durante la spiegazione, potrei optare anche io per un discorso fatto da noi, "tavole anatomiche" alla mano. Passando anche per l'approccio animale, che sarebbe certamente seguito con interesse (è una sua fissa chiederci come nascono i cuccioli di OGNI essere animale... se con uova.. se via pancia... è una curiosità fortissima...).
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 15:49    Oggetto: Rispondi citando

avevo capito

ma sulla bibliografia delle radice e le ali non c'è nessun testo che ti sembri ottimale?
cercando su internet mi è sembrato di averli visti ma per ora non ho ancora scritto nessun titolo
penso ci siano dei buoni libri un po' meno "topoliniaci"

meno storiella ma più realtà, dici tu?sono d'accordo!

che poi finisca bene con l'amore di babbo e mamma è giusto che sia così...
altrimenti si va in altri ambiti che esulano dal concepimento fine a se stesso...

bada!!! mi viene in mente ora il libro di piero angela!!!
lo presi per la pma, e invece è un bel libro che parla di concepimento e gravidanza spiegato semplicemnte , da leggere ovviamente insieme

se riesco ti mando il titolo, ma se cerchi su internet magari lo trovi prima di me che devo tornare a casa
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 16:22    Oggetto: Rispondi citando

Da.Ni ha scritto:
Il mio dilemma è che nei libri per bambini non si parla di uomo-donna, ma di mamma-papà, con enfasi - spesso - rispetto appunto all'essere "mamma" e "papà".

Boh, io non mi farei così tante preoccupazioni...

E' vero che ogni essere umano viene generato da un uomo e da una donna.
E' però altrettanto vero che, anche nel caso della mamma single mollata dal compagno che non riconosce il figlio, in quello della coppia lesbica che ricorre alla donazione di seme o della donna single che vuole un figlio anche se non ha un compagno, chi genera (al solito modo, o donando il proprio sperma o un'ovocita) è oggettivamente la madre o il padre biologico.

Credo che a volte si abbia timore delle parole...
In fondo nessun bambino (nemmeno se è adottivo), rispondendo alla domanda: "Tu da chi sei nato?", dice: "Io sono nato da una donna"..ma dice: "Io sono nato dalla mia mamma".
I nostri figli - anche se magari usano la parola "mamma" - IMVHO dentro di loro sanno benissimo distinguere da chi si è solo limitato a generarli (quando non ha fatto loro ben di peggio..) e chi, pur non avendoli generati, li cresce e si prende cura di loro.
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 19:11    Oggetto: Rispondi citando

Bluecloud ha scritto:
Da.Ni ha scritto:
Il mio dilemma è che nei libri per bambini non si parla di uomo-donna, ma di mamma-papà, con enfasi - spesso - rispetto appunto all'essere "mamma" e "papà".


I nostri figli - anche se magari usano la parola "mamma" - IMVHO dentro di loro sanno benissimo distinguere da chi si è solo limitato a generarli (quando non ha fatto loro ben di peggio..) e chi, pur non avendoli generati, li cresce e si prende cura di loro.


Questo è vero. E mia figlia tra l'altro mette molto bene in chiaro le cose; proprio pochi gg fa eravamo a tavola tra amici e lei ha detto alle amiche tre: o ho tre mamme: quella di nascita, quella adottivata (non le entra in testa affidataria ) e poi mamma.

Insomma le parole non ci spaventano e lei pare non esserne spaventata.

Peró l'esperienza di quest'altro ragazzino, vissuta moooooolto male sebbene anche a lui fosse chiarissimo tutto, mi ha messo la pulce nell'orecchio.

Ma poi sí, è anche vero che spesso ci facciamo problemi anche quando i figli sanno come muoversi... Istintivamente vorremmo sempre proteggerli...

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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 19:36    Oggetto: Rispondi citando

Da.Ni ha scritto:
Ma poi sí, è anche vero che spesso ci facciamo problemi anche quando i figli sanno come muoversi... Istintivamente vorremmo sempre proteggerli...

Lo capisco..e anch'io vorrei proteggerli..però mi sa che non posso farlo sempre.

E comunque: quest'estate un bambino di 8 anni - che peraltro conosce perfettamente sia me che mio marito - ha detto al Papero: "Tu non hai la mamma!". Orsetto si è messo a piangere. Invece il Papero per tutta risposta gli ha dato un pugno (il problema del Papero, mi sa, non è quello di non sapere come difendersi, semmai è quello di sapersi difendere anche troppo).
Poi io ho spiegato al Papero che faceva bene ad essere arrabbiato, ma che quando si dà un pugno ad una persona non è che poi la persona capisce qualcosa in più..meglio quindi spiegare che tirare pugni. E che la prossima volta che gli fosse capitata una cosa simile, poteva limitarsi a dire: "La mia mamma ha fatto 800 chilometri per trovarmi. Tua mamma ha fatto la stessa cosa con te?"
Poi io ho parlato col bambino (presenti Orsetto e il Papero, che hanno voluto assistere) e gli ho spiegato che non solo il Papero e Orsetto hanno una mamma, ma ne hanno addirittura due: una che li ha fatti nascere ma poi non è stata capace di fare la mamma e una che li sta facendo crescere: io. E che, se la mamma che li fa nascere non se ne prende cura, i giudici cercano un'altra mamma, perchè tutti i bambini hanno bisogno di avere una mamma. Che si è mamma perché si sa amare il proprio figlio, non perchè si porta in pancia un bambino, e quindi io sono una mamma perchè voglio bene ai miei bambini. E che io ho fatto ben 800 chilometri per andare a cercarli, perchè volevo proprio loro come figli. E 800 chilometri mica sono pochi!
Il bambino ha capito e si è scusato. E si sono scusati anche i suoi nonni...
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Da.Ni
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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 20:12    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Mar 07Ago12 21:31    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 09:02    Oggetto: Rispondi citando

Da.Ni,
libri da consigliarti non ne ho, ma ho una figlia ... sempre stata molto sveglia.
Con lei abbiamo sempre spiegato al questione biologica e tecnica insieme a quella affettiva (ed oggi che ha 9 anni ci accorgiamo che è fondamentale).

I bambini nascono da semini e ovetti (che ormai si chiamano propriamente, ma siamo grandi) QUANDO una mamma e un papà si vogliono bene.
Generalmente è così.
Perchè spiegare il sesso a 6, 7, 9 anni senza la questione affettiva come preponderante .. temo abbia effetti (e in parte li constato quotidianamente) molto seri.

I miei (tuoi) figli si devono smazzare una circostanza più complicata. Ma è la loro storia ad essere diversa, non la "verità buona" a doversi piegare alla loro circostanza.
Quindi:
1. i bambini nascono "tecnicamente" con spermatozoi di un uomo e ovuli di una donna e splendidi libri che dettagliano questo
2. i bambini nascono quando una mamma e un papà si vogliono bene, davvero
3. qualche volta va diversamente

Su questo sta a noi e ciascuno fa come può e per come è.

Ma il volersi bene resta il luogo unico dove i bambini possano crescere, il volersi bene resta la condizione unica per cui una mamma e un papà decidono di cercare un figlio.
Perchè i nostri figli su questo rischiano nel tempo un po' più degli altri ... e l'insistenza sulla dimensione affettiva come tutt'uno con quella sessuale credo che sia importante ...
_________________
Mara71
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Da.Ni
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 09:37    Oggetto: Rispondi citando

unicat ha scritto:
Da.Ni,
spiegare il sesso a 6, 7, 9 anni senza la questione affettiva come preponderante .. temo abbia effetti (e in parte li constato quotidianamente) molto seri.


[...]

I miei (tuoi) figli si devono smazzare una circostanza più complicata. Ma è la loro storia ad essere diversa, non la "verità buona" a doversi piegare alla loro circostanza.

[...]

Perchè i nostri figli su questo rischiano nel tempo un po' più degli altri ... e l'insistenza sulla dimensione affettiva come tutt'uno con quella sessuale credo che sia importante ...


Mi sa che mi hai convinta.
Grazie (con commozione, anche)
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anto e marco
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 11:50    Oggetto: Rispondi citando

unicat ha scritto:
Da.Ni,
Perchè spiegare il sesso a 6, 7, 9 anni senza la questione affettiva come preponderante .. temo abbia effetti (e in parte li constato quotidianamente) molto seri.

I miei (tuoi) figli si devono smazzare una circostanza più complicata. Ma è la loro storia ad essere diversa, non la "verità buona" a doversi piegare alla loro circostanza.
Quindi:
1. i bambini nascono "tecnicamente" con spermatozoi di un uomo e ovuli di una donna e splendidi libri che dettagliano questo
2. i bambini nascono quando una mamma e un papà si vogliono bene, davvero
3. qualche volta va diversamente

Ma il volersi bene resta il luogo unico dove i bambini possano crescere, il volersi bene resta la condizione unica per cui una mamma e un papà decidono di cercare un figlio.
Perchè i nostri figli su questo rischiano nel tempo un po' più degli altri ... e l'insistenza sulla dimensione affettiva come tutt'uno con quella sessuale credo che sia importante ...


interessante la scaletta dei putni 1,2 e 3 ma non capisco la tua conclusione: quindi anche loro che sono stati adottati sono nati come al punto 2 da una mamma eun papà che si volevano bene e poi purtroppo non sono risuciti a fare i genitori?
concordi quindi sulla necessità di legare l'atto del concepimento ad un atto di amore anche se poi non hanno tenuto il figlio conloro?

mi spieghi a cosa pensi quando parli di rischi dicendo 'Perchè i nostri figli su questo rischiano nel tempo un po' più degli altri '
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 12:35    Oggetto: Rispondi citando

unicat ha scritto:
2. i bambini nascono quando una mamma e un papà si vogliono bene, davvero

Il che però IMVHO è oggettivamente una bugia: i bambini nascono anche da persone che non si vogliono bene affatto (incesto, prostituzione, violenza sessuale...).
E nemmeno nascono al momento dell'adozione (cioè quando trovano una mamma e un papà che si vogliono bene): sono già nati.

Personalmente, perciò, preferisco dire che i bambini nascono quando una donna e un uomo si abbracciano stretti stretti (poi con il crescere dell'età del bambino ovviamente si spiega cosa succede nell'abbracciarsi stretti stretti).
E poi specificare che il fatto che una donna sia capace di portare in pancia un bambino non significa che sarà anche capace di fare la mamma: bisogna anche che ci sia un cuore per voler bene al bambino e accoglierlo, perchè la pancia, da sola, non basta. Di solito le donne che portano nella pancia i bambini hanno anche un cuore per volergli bene e prendersene cura. Però ci sono anche donne che hanno solo la pancia: sanno portare in pancia un bambino, sanno farlo nascere, ma poi basta. Altre donne, invece, hanno solo il cuore: cioè magari non sono capaci di portare un bambino in pancia, però in compenso sanno volere bene al proprio bimbo e prendersene cura. E questo avere il cuore invece basta perchè il bambino possa crescere bene, sia amato e possa diventare a sua volta mamma o papà di altri bambini.
unicat ha scritto:
Ma il volersi bene resta il luogo unico dove i bambini possano crescere, il volersi bene resta la condizione unica per cui una mamma e un papà decidono di cercare un figlio.

Su questo posso anche essere d'accordo, anche se IMHO il volersi bene e il cercare un figlio non corrisponde necessariamente al metterlo al mondo

unicat ha scritto:
Perchè i nostri figli su questo rischiano nel tempo un po' più degli altri ... e l'insistenza sulla dimensione affettiva come tutt'uno con quella sessuale credo che sia importante ...

Perchè i figli ado dovrebbero rischiare più dei figli bio (parlo del fatto di avere una dimensione sessuale slegata da quella affettiva)?
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micheletta
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 13:09    Oggetto: Rispondi citando

però...a cosa porta spiegare che l'atto sessuale è xyz e che Tu , figlio mio ado, sei nato senza amore?

niente.


loro devono sapere che l'amore c'è.
perchè noi genitori lo stiamo facendo per amore, non per l'atto fine a se stesso.

è in questo senso che occorre omettere di essere crudi nel voler raccontare ancora la realtà. è già abbastanza pesa per loro.
lasciamoli sognare finchè vorranno che almeno quei 10minuti c'erano due persone innamorate. Spesso non sappiamo neppure noi com'è andata. tanto vale omettere la nostra esperienza di adulti che leggono e sanno che c'è anche la violenza.

è una bugia bianca ma magari è andata proprio così?
i miei figli sono figli di un miracolo, chaimato vita
ed è così che si devono sentire.
tecnicamente ,dopo anni di lezioni, so quasi tutto
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 13:45    Oggetto: Rispondi citando

Mah, secondo me alcuni nostri figli rischiano "di piú" perchè per farsi accettare spesso la buttano sulla comunicazione fisica. Il bambino che dispensa molte, moltissime coccole: è solo splendidamente affettuoso, semplicemente cerca rassicurazione, o avverte anche che questo predispone bene nei suoi confronti gli adulti di riferimento? E un conto è l'educatrice/educatore della materna, ma poi il bimbo cresce, e arrivano altre figure. Tante figure. Bisogna che per quel momento i nostri figli siano pronti e consapevoli che non sempre deve esserci un approccio fisico con tutti, che non si deve "cedere" alle lusinghe di chiunque, e soprattutto sarebbe bene che avessero sufficientemente stima di sé per non "cedersi" volontariamente per ottenere qualcosa. Credo tutti abbiamo letto di preadolescenti che si sono prestati a fare sesso orale a beneficio di compagni piú sgamati in cambio di compiti svolti... Non è detto fossero figli adottivi eh? Non dico questo, ma in tal senso i nostri figli (alcuni) sono piú fragili. Perchè magari hanno bassa stima di sé, magari (è frequente nei figli adottivi, penso lo sappiamo tutti).

Insomma è un aspetto davvero delicato, e forse, non potendo prevedere il futuro, non potendo sapere per certo quale evoluzione potrebbe avere la coccolositá dolcissima del nostro cucciolo, scindere di brutto sesso e affettività potrebbe essere unnpo' rischioso.

Forse la strada corretta è a metà strada.
Spiegare il sesso, sí, ma insegnare il rispetto del corpo proprio e deli altri, far capire che è bello farlo con qualcuno di cui ci si fida, cui vogliamo bene e che ci vuole davvero bene; e far capire che è tanto importante specie FARE FIGLI AL MOMENTO GIUSTO, e con la persona che si ritiene la migliore possibile nel momento in cui si pensa a diventare genitori...

Insomma più campi d'azione contemporaneamente, più livelli di comunicazione. Io ero centrata sulla "riproduzione", Mara ricordandomi questi "rischi" mi ha portata riflettere e ora son convinta che si può fare, ma non basta....
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è arrivata una sorpresa, ora siamo in cammino per la seconda... in tre è più semplice :-)
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 14:04    Oggetto: Rispondi citando

micheletta ha scritto:
però...a cosa porta spiegare che l'atto sessuale è xyz e che Tu , figlio mio ado, sei nato senza amore?

Se ci hai fatto caso, nella mia spiegazione, non affermo mai: "Tu, mio figlio, sei nato senza amore". Faccio un discorso molto più generale.
Affermo solo che quando un uomo e una donna fanno l'amore a volte nasce un bambino. E poi affermo che ci sono tre categorie di donne:
- ci sono donne capaci di partorire e anche di prendersi cura del loro bambino
- ci sono donne capaci solo di partorire ma non di prendersi cura del loro bambino
- ci sono donne non capaci capaci di partorire ma di prendersi cura di un bambino
A quale delle tre categorie appartenga la madre di nascita dei miei figli lascio a loro deciderlo.

Tanto più che spesso in questo discorso entra anche la figura del padre.
Quando mia figlia (riconosciuta alla nascita solo dalla madre ma non dal padre) mi ha chiesto chi è suo padre bio, non potevo certo dirgli che in quei 10 minuti c'erano due persone innamorate. Così ho fatto con lei delle ipotesi: può darsi che fossero innamorati oppure che non lo fossero, può darsi che lui non sappia nemmeno di avere una figlia perchè la madre bio non gliel'ha detto, può darsi che non se la sia sentita di fare il papà...
Per i miei figli, riconosciuti entrambi alla nascita, il discorso è diverso: sicuramente c'era un papà che non era in grado di fare il papà e c'era una mamma che non era in grado di fare la mamma. Posso anche dire loro che i loro genitori si volevano tanto bene, ma - innamorati che fossero o meno - il punto dolente è che alla fin fine quelle due persone non sapevano proprio fare i genitori.

IMHO, se l'amore tra due persone non basta a far diventare una donna una mamma e un uomo un papà, forse è perchè in realtà non è amore, ma solo desiderio fisico, quando non è senso di possesso o violenza.
Sono convinta che per fare l'amore con una persona (che è molto diverso dall'avere un rapporto sessuale) non basta avere un corpo sviluppato e degli ormoni, ma che ci voglia anche qualcosa in più: una testa, un cuore, un'anima e una psiche funzionanti. E queste cose devono averle tutti e due i partners, non uno solo (ma questo ovviamente è un discorso che può essere fatto solo quando i figli sono in grado di capirlo).

Poi mi sbaglierò, ma credo che dicendo: "I tuoi genitori di nascita si volevano tanto bene" si trasmetta implicitamente il seguente messaggio: "I tuoi genitori di nascita sapevano volere bene ad un'altra persona: infatti si volevano bene tra di loro".
A questo punto però può scattare la domanda: "Ma se i miei genitori di nascita sapevano voler bene ad un'altra persona, perchè allora non hanno voluto bene a ME?".
E questa domanda potrebbe anche portare alla seguente risposta: "Allora evidentemente sono IO quello sbagliato, quello a cui è impossibile volere bene"...

micheletta ha scritto:
Spesso non sappiamo neppure noi com'è andata.

A volte invece sappiamo benissimo com'è andata.
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 15:23    Oggetto: Rispondi citando

Premesso che la realtà è - almeno nel mio caso - più semplice dell'idea che ho in mente e che non è mia intenzione dispensare soluzioni o verità, io tendo a non farla lunga.

In genere penso che l'educazione sessuale sia un'emerita boiata se non va di pari passo con un'educazione affettiva. Questo per i bambini e i ragazzi tutti.

Penso anche che i bambini (e adesso mi riferisco in particolare ai nostri)non siano stupidi.

Che il sesso e l'amore abbiano a che fare l'uno con l'altro a 8 anni ce l'hanno sufficientemente chiaro, come "stiano insieme" i due aspetti certamente meno.

Temo - come genitore e come genitore adottivo- che per tutelarli dal male che fa(rà) la coscienza che loro non sono frutto biologico di un amore tra un papà e una mamma, si produca un male ben peggiore che è quello di crescere pensando che il sesso e l'amore possano stare divisi.

Non è questo che desidero per loro.

Poi ai miei bambini io dico la verità. (e rispondo a qualcuno)
Loro fanno parte del punto 3 (del mio primo intervento).
Qui sta il nostro rapporto e i passi che facciamo nell'avventura del crescere e delle domande.
Ma i punti 1. e 2. restano, anche se a loro la vita ha presentato il caso 3.

Cosa intendo dicendo "che rischiano di più" i nostri figli ?
Quello che è conosciuto. I figli adottivi cercano la conferma del loro valore anche attraverso la sessualità in modo precoce. I figli adottivi - (le figlie) guarda che caso - capita che diventino mamme presto .... etc, etc, etc
Il che non è una catastrofe, capiamoci.
Ma che mia figlia sappia che il valore di sè - anche sessualmente - debba prima passare dal riconoscimento del valore del suo cuore è roba a cui tengo. E per meno, sarò retrò, non ne vale la pena (alla faccia dei telefilm).

Certo che non sono venuti al mondo per una scelta consapevole d'amore: ma - pardon - questo lo hanno chiaro nella misura in cui non edulcoriamo la realtà, ma di una cosa sono certa ... che qualcuno non li abbia amati all'inizio non significa che qualcuno non li ami infinitamente oggi, qui e ora.

Se lo dovranno far bastare, si incavoleranno, odieranno noi e il mondo, oppure no.
Non possiamo togliergli, pur con tutto l'amore di cui siamo capaci, neanche una briciola della loro fatica. E se gliela togliessimo non saremmo dei gran genitori.
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 15:50    Oggetto: Rispondi citando

Bluecloud ha scritto:
unicat ha scritto:
2. i bambini nascono quando una mamma e un papà si vogliono bene, davvero

Il che però IMVHO è oggettivamente una bugia: i bambini nascono anche da persone che non si vogliono bene affatto (incesto, prostituzione, violenza sessuale...).
E nemmeno nascono al momento dell'adozione (cioè quando trovano una mamma e un papà che si vogliono bene): sono già nati.


Io non ho il problema di rendere "normali" le situazioni che tali non sono.
Ribadisco:
2. i bambini nascono quando una mamma e un papà si vogliono bene, davvero
3. qualche volta non è così

Ognuno di noi ha il suo punto 3 da gestirsi. Mai detto il contrario. Nè mai affermato che si nasce quando si viene adottati: è oggettivamente una balla.


Bluecloud ha scritto:
unicat ha scritto:
Ma il volersi bene resta il luogo unico dove i bambini possano crescere, il volersi bene resta la condizione unica per cui una mamma e un papà decidono di cercare un figlio.

Su questo posso anche essere d'accordo, anche se IMHO il volersi bene e il cercare un figlio non corrisponde necessariamente al metterlo al mondo

Ho usato cercare apposta. Non è adeguato all'ambito biologico, ma dice che la medesima condizione vale per "cercare un figlio nel mondo".
O il fatto che una mamma e un papà si vogliono bene è decisivo o non lo è. Per me lo è.
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 16:39    Oggetto: Rispondi citando

Bluecloud ha scritto:
micheletta ha scritto:
]Spesso non sappiamo neppure noi com'è andata.

A volte invece sappiamo benissimo com'è andata.


bluecloud non era riferito specificamente a nessuno inparticolare la mia idea.
però..penserei..hce anche se tu sai cos'è successo
sai che si può amare e fare sesso per amore

ed è questo che vorrei insegnare ai miei bambini

e se mi domanderanno come nascono i bambini, glielo racconterò tavole anatomiche alla mano
ma se vorrò educarli alla sessualità corretta col proprio corpo e quello delle altre persone, allargherò il discorso
ma potranno fare domande "tecniche" e non c'entra niente ,penso,che siano stati adottati abbandonati o altro.
biologicamenteè successo così e funziona così da che mondo è mondo.

diverso è il discorso (miricordo le chiacchierate di pma) di chi si domandava come raccontare che erano frutto di ovodonazione o eterologa. qui la vedo ancora più difficile
ma sarà perchè poi ho fatto la mia scelta personale di adottare.
ogni genitore avrà trovato il modo di rispondere (o omettere)
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 18:43    Oggetto: Rispondi citando

unicat ha scritto:
I figli adottivi cercano la conferma del loro valore anche attraverso la sessualità in modo precoce. I figli adottivi - (le figlie) guarda che caso - capita che diventino mamme presto

Su cosa basi questa tua tesi?
Perchè a me pare che di ragazzine e ragazzini che diventano mamme/papà presto sia pieno il mondo. E non mi pare che la maggior parte di essi siano figli o figlie adottive.
unicat ha scritto:
che mia figlia sappia che il valore di sè - anche sessualmente - debba prima passare dal riconoscimento del valore del suo cuore è roba a cui tengo.

E a questo tengo anch'io, non solo per mia figlia, ma anche per i miei figli.
unicat ha scritto:
Che il sesso e l'amore abbiano a che fare l'uno con l'altro a 8 anni ce l'hanno sufficientemente chiaro, come "stiano insieme" i due aspetti certamente meno.

IMHO, proprio per poter capire che il valore di sè anche a livello sessuale prima passa dal riconoscimento del valore del proprio cuore/interiorità/anima/psiche, bisogna sapere non soltanto che che "si può amare e fare sesso per amore" (come dice micheletta), ma anche che si può non amare e fare sesso senza amore.
Dire "si può" non significa ovviamente che "si deve".
Quindi non sto dicendo di dire (scusate il pasticcio di parole..) che fare sesso senza amore e fregandone poi del figlio che nasce sia la cosa giusta, ovviamente. Sto solo dicendo che anche questa è una cosa che - per quanto moralmente sbagliata - tuttavia avviene. E, quando avviene, fa del male interiormente a tutti: la donna, l'uomo e il bambino.
E non mi sembra tanto sbagliato farlo presente ai propri figli...

Giusto per specificare: non sto parlando di dire questo genere di cose a un bambino di 4-6-8 anni, anche perchè per l'età non potrebbe capirle, ma ad una ragazzina (o ad un ragazzino) di 12-14-16 anni.
unicat ha scritto:
Ho usato cercare apposta. Non è adeguato all'ambito biologico, ma dice che la medesima condizione vale per "cercare un figlio nel mondo".
O il fatto che una mamma e un papà si vogliono bene è decisivo o non lo è. Per me lo è.

Per me invece non è decisivo..
Quello che secondo me è decisivo non è l'amore tra due persone, bensì la capacità di quelle due persone di aprirsi verso l'esterno, di prendersi cura non solo l'uno dell'altro ma anche di prendersi cura di terze persone. Senza tale capacità, l'amore tra due persone è secondo me sterile, anche se avessero 10 figli bio e 10 figli ado e altri 10 figli in affido.
Mi spiego meglio, o almeno ci tento.
Quando due persone - che magari si vogliono pure bene tra loro! - adottano un bambino senza in realtà poi riuscire ad accettarlo e a prendersene cura e quindi finiscono per rifiutarlo (o rispedendolo in istituto o di fatto senza mai creare uno spazio per lui nella loro famiglia e sentendolo sempre come elemento "alieno"), anche questo "cercare" il bambino fa del male interiormente sia alla donna che all'uomo che al bambino.
In questo senso, avviene IMHO la stessa cosa che succede quando un bambino viene concepito ma poi ci si disinteressa completamente di lui.
Non so se riesco a spiegarmi...

(è ovviamente possibile che in realtà stiamo dicendo la stessa cosa ma non riusciamo a spiegarci )
unicat ha scritto:
Certo che non sono venuti al mondo per una scelta consapevole d'amore: ma - pardon - questo lo hanno chiaro nella misura in cui non edulcoriamo la realtà

Appunto: lo hanno ben chiaro nella misura in cui NON edulcoriamo la realtà.
Se sapessi con certezza che i miei figli sono il frutto di una bella storia d'amore finita male, dicendo che i loro genitori di nascita si volevano bene direi la pura e semplice verità.
Se invece so benissimo che non è affatto così, allora dirgli che sono il frutto di una bella storia d'amore secondo me è edulcorare la realtà.
unicat ha scritto:
che qualcuno non li abbia amati all'inizio non significa che qualcuno non li ami infinitamente oggi, qui e ora.

Non mi pare che sia questo che viene messo in dubbio.
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 20:34    Oggetto: Rispondi citando

Blue,
lasciamo perdere.
Perchè non è questione di farsi le pulci.
Figlia o figli.
Volersi bene o aprirsi agli altri.

Se ogni parola che dico è per partenza vivisezionata lasciamo perdere.
Non è una seduta terapeutica.
Non sto dicendo cose diverse da quelle che scrivo, senza sottointesi o altro.

Giriamo le parole, se serve.
Ma da tanti anni che bazzichiamo questo forum mi hai mai visto scrivere che l'amore tra due persone sia una roba diversa da
Citazione:
la capacità di quelle due persone di aprirsi verso l'esterno, di prendersi cura non solo l'uno dell'altro ma anche di prendersi cura di terze persone.
?

E ribadisco ... se tu pensi a figli di 12 14 16 anni e io mi riferisco a bambini/ ragazzini di 6 8 9 ... chiaro che si parla di sesso e amore in modo profondamente diverso.

Citazione:
Se sapessi con certezza che i miei figli sono il frutto di una bella storia d'amore finita male, dicendo che i loro genitori di nascita si volevano bene direi la pura e semplice verità.
Se invece so benissimo che non è affatto così, allora dirgli che sono il frutto di una bella storia d'amore secondo me è edulcorare la realtà.

E quando mai ho sostenuto la tesi dei cuoricini e dei tvb ?

Ma davvero lasciamo perdere, che non è utile a nessuno.
Mara

PS: non è una mia tesi ... qualsiasi, senza tirare in ballo assurde ricerche o pseudo tali, seria associazione familiare con qualche decennio di storia alle spalle e centinaia di famiglie incontrate te lo può confermare ...
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 20:46    Oggetto: Rispondi citando

Veloce veloce e semplice semplice...son di corsa.


Si era partiti dal problema dei libricini per bambini....se poi passiamo a discutere di ragazzini di 13 o 14 anni il discorso è decisamente diverso.

Mi pare davvero ovvio che quello che dico ai primi non è quello che dico ai secondi, almeno non nei modi, non nei termini e anche un po' non nei contenuti.
Mi parrebbe strano parlare a un bambino di sei anni di contraccezione e mi sembrerebbe strano non dirgli che i bambini nascono perché ci sono un papà e una mamma che si vogliono bene. Allo stesso modo, mi sembrerebbe assurdo non spiegare i fondamentali della contraccezione a un ragazzino di 13-14 anni come rimarcare il fatto che nel mondo i bambini nascono solo se la mamma e il papà si vogliono bene.

Educare non significa informare. Son due cose ben diverse.
Quindi ai miei figli dico che di solito i bambini nascono quando una mamma e un papà si vogliono bene. Ma non sempre.

Scusate, ma il fatto che il sesso passi attraverso l'amore non è passaggio secondario; dirlo è una questione di educazione alla sessualità e all'affettività. Che poi la realtà sia ben diversa lo sappiamo tutti. Dirlo è una questione di informazione.

Ovvio che nel caso dei nostri figli ado il discorso è delicato. Ma non tutti sono figli, per esempio, di madri single abbandonate. Topolino no, per esempio. Da quel che ne so, i suoi genitori bio sono ancora assieme e nel loro modo sbilenco si vogliono anche bene.

Quindi, il famoso punto 3 è una variabile grande.
Ma se il bimbo è un bimbo (e non un ragazzino) credo che separare semplicemente affettività e sessualità sia brutto. Sia diseducativo.

Elisa
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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 20:54    Oggetto: Rispondi citando

unicat ha scritto:
se tu pensi a figli di 12 14 16 anni e io mi riferisco a bambini/ ragazzini di 6 8 9 ... chiaro che si parla di sesso e amore in modo profondamente diverso.

Il punto è proprio questo.
unicat ha scritto:
non è una mia tesi ... qualsiasi, senza tirare in ballo assurde ricerche o pseudo tali, seria associazione familiare con qualche decennio di storia alle spalle e centinaia di famiglie incontrate te lo può confermare ...

Senza polemica, giuro: allora mettimi un link, per favore.
Perchè - davvero - una tesi del genere che la maggioranza delle figlie adottate poi rimangano incinte da ragazzine io non l'ho mai sentita da nessuna parte.



PS: (OT) Boh..sarà una mia impressione, ma mi sembra che - non parlo di te, faccio un discorso generale! - si tenda sempre a parlare ai propri figli dei loro genitori di nascita in modo sempre estremamente positivo e mai in modo anche solo ipoteticamente dubitativo o minimamente negativo, fosse anche solo per affermare che non erano capaci di fare i genitori. Capisco che ciò avvenga quando dei genitori di nascita non si sa nulla di nulla..ma negli altri casi, quando cioè invece se ne sa qualcosa e questo "qualcosa" è parzialmente/molto/del tutto negativo? Perchè si decide di dare un'immagine solo buona dei genitori di nascita?
Non è una domanda polemica, sono solo riflessioni notturne...


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MessaggioInviato: Mer 08Ago12 21:00    Oggetto: Rispondi citando

elisa ha scritto:
mi sembrerebbe assurdo non spiegare i fondamentali della contraccezione a un ragazzino di 13-14 anni come rimarcare il fatto che nel mondo i bambini nascono solo se la mamma e il papà si vogliono bene.
(..)
Ovvio che nel caso dei nostri figli ado il discorso è delicato. Ma non tutti sono figli, per esempio, di madri single abbandonate.
(..)
Quindi, il famoso punto 3 è una variabile grande.

Grazie, Elisa. Hai espresso esattamente il mio pensiero.
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 08:20    Oggetto: Rispondi citando

Bluecloud ha scritto:




PS: (OT) Boh..sarà una mia impressione, ma mi sembra che - non parlo di te, faccio un discorso generale! - si tenda sempre a parlare ai propri figli dei loro genitori di nascita in modo sempre estremamente positivo e mai in modo anche solo ipoteticamente dubitativo o minimamente negativo, fosse anche solo per affermare che non erano capaci di fare i genitori. Capisco che ciò avvenga quando dei genitori di nascita non si sa nulla di nulla..ma negli altri casi, quando cioè invece se ne sa qualcosa e questo "qualcosa" è parzialmente/molto/del tutto negativo? Perchè si decide di dare un'immagine solo buona dei genitori di nascita?
Non è una domanda polemica, sono solo riflessioni notturne...


mi piace questo OT che si collega bene al raccontare la vita come nasce da due persone che non sono con il loro figlio

io non so cosa avranno passatto i miei figli fino ai loro ben 6 anni ...e questo spero di poterlo scoprire grazie a loro, quando si sentiranno capaci di parlarcene serenamente (oppure non serenamente , è uguale)...
posso immaginare tante cose brutte ma spero di trovarne meno di quanto pensi, ma mi devo preparare e sono anni che lo sto facendo. per nonf armi cogliere impreparata difronte a rivelazioni dolorose; sono io l'adulta che sa perchè può sapere e quindi accogliere, ma loro l'hanno vissuta ed è peggio.
anche sapere tutto non è sempre ottimale credo se questo sapere viene riportato a galla in questo senso: se quando parlo con loro mi viene sempre davanti la figura di una violenza o la figura di un maltrattamento e non riesco a fargli passare che
ora questo abbandono e questo dolore non c'è più (non glielo faremmo certo noi cioè) e percepissero costantemnte il peso del loro dolore nel mio animo e non insegnassi loro , per quanto possibile,
che esiste anche l'affetto e la felicità, che tutto brutto non è stato, che tutti amiamo anche distrattamente e che l'amore l'affetto l'amicizia ci sono stati anche nella vita dei suoi genitori, fosse anche non collegati ai suoi 9 mesi,
non potrei illuminare la ricchezza della sua vita Unica e importante proprio perchè c'è lui
anche sul suo passato.

non vengono idolatrati i genitori bio, ma non importa, secondo me, rimarcare che sono stati cattivi, odiosi, crudeli o chissà cosa altro
e anche se fosse stato violato da qualcuno, quella violenza deve stare nel passato, con adeguato rispetto del Suo sentire oggi ma non per arrabbiarmi aancora per la sua sofferenza perchè , forse, si sentirebbe solo rabbia e lui il colpevole di tutto

per rispetto di mio figlio,
quindi un giorno , lui diventerà padre di un bambino nato per amore, e per fare i bambini si fa così e colà
fine ot
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 08:34    Oggetto: Rispondi citando

Da.Ni ha scritto:



Parlando di questa cosa tempo fa con un'amica ricordo che mi disse che il tema cosí affrontato (a scuola in prima battuta) feriva parecchio il bambino che aveva in affido: perchè nel suo caso l'enfasi su mamma-papá era dolorosa parecchio. Pure lui era nato cosí, lo sapeva, ma quelli non erano "mamma" e "papà"; erano due figure che non avevano avuto la capacita di accoglierlo...

Mi domandavo: non per fare le pulci a questo vissuto, ma, una volta assodato che si nasce in una pancia, che anche te sei nato cosí dalla pancia di una mamma di nascita.... Ma non sarebbe davvero più "benefico" e realistico un testo che dica che i bambini nascono dall'incontro del seme di un un uomo e dell'ovulo di una donna?

E mica solo per i nostri figli: c'è anche la mamma single mollata dal compagno che non riconosce il figlio; c'è la coppia lesbica che ricorre alla donazione di seme cosí come ad esso ricorre la donna single che vuole un figlio anche se non ha un compagno. Insomma, la maggior parte dei figli nasceranno sí "tradizionalmente" da mamma e papá, ma ormai un bel numero di bambini non cresce mica più in una coppia cosí "tradizionale"... Sbaglio???




Sono d'accordo con te. La realtà è questa e si deve insegnare a vivere anche con le mancanze, le dolorose mancanze. Non si può difendere un bambino non dicendogli delle cose perchè quella parte gli sarà raccontata anche durante l'ora di scienze a scuola. E non si scappa. Perciò è meglio che la senta dalla mamma questa spiegazione, così magari la rielabora, ha il tempo di "digerirla", di fare domande, di arrabbiarsi, di chiedere perchè lui non è così come tutti...
Però la realtà è che si nasce tutti da una pancia, ma anche che al giorno d'oggi nella società ci sono diversi tipi di famiglia e che l'essere la "famiglia giusta" non è dato dal fatto di essere in due genitori, ma dall'amore che quelle persone, o quella singola persona, possono dare al figlio.
E spiegarlo ai bambini con tranquillità li aiuta a vivere anche il senso di abbandono con meno rabbia o tristezza.
(scusa se sono andata OT).
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 09:38    Oggetto: Rispondi citando

Scusate...ma chi glielo dice a questi bambini che per fare incontrare un ovulo e un semino bisognerebbe che ALMENO l'uomo e la donna, il padre e la madre, il genitore 1 e il genitore 2, la genitrice bio e il genitore bio (chiamateli come volete) si dovrebbero almeno volere bene??? Tocca alla maestra? All'amichetto? Alla catechista (no, dai, per favore, no!)?

Sto dicendo a 5, 6, 7 anni. Mica a 12, 13, 14, ecc. Ma anche lì, con modi diversi, ovvio.


Chi glielo spiega che farsi le "coccole nudi", come dice Topolino, col primo che passa per la strada non è sbagliato solo perché si rischia di rimanere incinta se non si usa un preservativo, ma che occorre passare attraverso l'affettività??? Che il sesso senza amore (e non sto parlando dell'amore della vita e neanche di amore necessariamente con la A maiuscola) è semplice appagamento di un piacere che sa più di ginnastica che di altro? E che questo vale per etero, omo, bisex e tutta la brigata?
Il casino è che solo nel caso etero (o bisex, dipende) c'entra anche la gravidanza e quindi solo quel caso è quello che rappresenta la nascita di un bambino e dei nostri figli in particolare. I bambini dovrebbero nascere all'interno di una famiglia e di solito succede. Che poi, la famiglia entro cui si nasce non esaurisca tutte le possibili tipologie di famiglia è un altro discorso. Importante, ma un altro discorso.


Personalmente...credo che l'educazione sessuale, se è pura e semplice descrizione di metodi anticoncezionali ed informazione di processi biologici e riproduttivi, la si possa fare in due ore con un bell'opuscoletto.
Se è anche educazione all'affettività, allora sì che diventa difficile.
L'educazione non è e non può essere neutra perché educare significa trasmettere valori e dire che una cosa è giusta e un'altra è sbagliata. Come genitori, non possiamo esimerci da questo.

Scusate se stresso la faccenda, ma di ragazzini che non sanno cosa è giusto e cosa no solo perché i genitori ci tengono a rispettare le loro opinioni barlocche oppure perché sono alfieri del relativismo (oppure non sanno loro per primi cosa sia giusto e cosa sbagliato, oppure hanno una paura fottuta di assumere una posizione e mantenerla, oppure non gliene frega niente di educare, ecc. ecc.) ne vedo anche troppi. Dopo, vanno a cercarsi qualcun'altro (chiunque) che gli sappia dare valori a cui aggrapparsi.


Che mio figlio possa soffrire a sentirsi dire che generalmente non va come è andata a lui mi strazia ma non posso farci niente.
Non posso dirgli che anche sua sorella è stata adottata, che neanche lei è stata nella mia pancia, che tutti i bambini cambiano normalmente mamma e papà, che è la prassi che i bambini si trovino soli (come dice di essere stato lui) per un periodo di tempo, che la mamma di pancia (o donatrice di ovuli, chiamatela come volete) è sempre inadeguata. Non posso impedire a Principessa di guardare qualche volta le foto di quando aveva due giorni ed era ancora all'ospedale e non voglio togliere quelle di quando era neonata da sempre appese nella sua cameretta...sarebbe ingiusto per lei ma anche per lui.


Scusate il cinismo, ma se la dura realtà è che il sesso e l'amore son due cose che oggi come oggi vanno ognuna per la loor strada, se i bambini nascono ovunque e comunque, non è detto che è così che dovrebbe andare.

Se vogliamo essere realistici, dovremmo anche cambiare il finale delle favole. Cappuccetto Rosso vien mangiata con la nonna e chi s'è visto s'è visto, Biancaneve o viene uccisa dal cacciatore oppure aspetta e spera che arriva il Principe Azzurro, Hansel e Gretel vengono divorati dalla strega e Cenerentola scappa di casa e va a fare la mantenuta d'alto bordo.

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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 09:43    Oggetto: Re: Libri su "riproduzione" per i nostri bambini Rispondi citando

Da.Ni ha scritto:
una volta assodato che si nasce in una pancia, che anche te sei nato cosí dalla pancia di una mamma di nascita.... Ma non sarebbe davvero più "benefico" e realistico un testo che dica che i bambini nascono dall'incontro del seme di un un uomo e dell'ovulo di una donna?

E mica solo per i nostri figli: c'è anche la mamma single mollata dal compagno che non riconosce il figlio; c'è la coppia lesbica che ricorre alla donazione di seme cosí come ad esso ricorre la donna single che vuole un figlio anche se non ha un compagno. Insomma, la maggior parte dei figli nasceranno sí "tradizionalmente" da mamma e papá, ma ormai un bel numero di bambini non cresce mica più in una coppia cosí "tradizionale"...

Sì, sono d'accordo che sarebbe più realistico un testo che dica che i bambini nascono dall'incontro del seme di un un uomo e dell'ovulo di una donna.
E non solo perchè un bel numero di bambini non cresce più nella coppia "tradizionale" (=uomo-donna regolarmente sposati), ma anche per i nostri figli, che non è detto che siano sempre nati all'interno di una coppia tradizionale: c'è la donna single mollata dal compagno che non riconosce il figlio e c'è la donna single mollata dal compagno che invece riconosce il figlio; c'è la donna single che di mestiere fa la prostituta e la donna sposata che di mestiere fa la prostituta (e il marito riconosce come suoi i figli, anche se non ne è il padre biologico); c'è la ragazzina che ha un compagno ma sceglie di non riconoscere il figlio perchè si sente troppo giovane per crescerlo e la donna sposata e maggiorenne che ha avuto un figlio da un altro uomo; c'è la donna violentata che tuttavia non se la sente di abortire e c'è la donna che ha un rapporto incestuoso col proprio padre o il proprio fratello (o zio, o nonno) e la donna malata psichica che nemmeno si è accorta di essere incinta...
Inoltre il padre bio non sempre è il compagno/marito della madre bio: può esserlo ma anche essere un perfetto sconosciuto, che magari nemmeno lo sa di avere messo incinta la donna, può saperlo ed avere abbandonato la donna per paura di prendersi responsabilità, può essere un violentatore.
Insomma, le variabili possono essere moltissime...

In questo senso, IMHO, se può essere a volte logico parlare di "mamma" (se non altro perchè ha scelto coscientemente di portare avanti la gravidanza, perchè ci ha almeno tentato di occuparsi del figlio, perchè è stata costretta all'abbandono dalla povertà, dalla fame o dalla critica sociale) può essere anche a volte fuorviante parlarne: può essere coerentemente definita "mamma" una donna che porta avanti la gravidanza solo perchè è troppo tardi per abortire o una donna che durante la gravidanza continua a bere o ad assumere droga così da mettere in pericolo la salute del bambino o una donna che si limita a sformare figli e dopo che sono nati se ne disinteressa completamente o li maltratta o li vende?
Inoltre: può essere coerentemente definito "papà" un uomo che se frega di usare contraccettivi e mette incinta una prostituta o un uomo che ha rapporti sessuali con la propria figlia o sorella o un uomo che - quando viene a sapere che la donna è rimasta incinta - abbandona sia la donna che il bambino o un uomo che fa prostituire la propria moglie?
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 09:48    Oggetto: Rispondi citando

Bluecloud ha scritto:

Perchè - davvero - una tesi del genere che la maggioranza delle figlie adottate poi rimangano incinte da ragazzine io non l'ho mai sentita da nessuna parte.

Adesso pero' circostanzi quanto hai scritto, perche' passi non capirsi, ma attribuire affermazioni non fatte... Non e' da te, quantomeno. Dire "che rischiano di più'" e dire che la maggior parte delle ragazzine adottae restano incinta e' quantomeno fuorviante. Ci sentiamo al rientro dalle ferie. Ciao
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 09:48    Oggetto: Rispondi citando

Bluecloud ha scritto:

Perchè - davvero - una tesi del genere che la maggioranza delle figlie adottate poi rimangano incinte da ragazzine io non l'ho mai sentita da nessuna parte.

Adesso pero' circostanzi quanto hai scritto, perche' passi non capirsi, ma attribuire affermazioni non fatte... Non e' da te, quantomeno. Dire "che rischiano di più'" e dire che la maggior parte delle ragazzine adottae restano incinta e' quantomeno fuorviante. Ci sentiamo al rientro dalle ferie. Ciao
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 10:14    Oggetto: Rispondi citando

[quote="elisa"]Scusate...ma chi glielo dice a questi bambini che per fare incontrare un ovulo e un semino bisognerebbe che ALMENO l'uomo e la donna, il padre e la madre, il genitore 1 e il genitore 2, la genitrice bio e il genitore bio (chiamateli come volete) si dovrebbero almeno volere bene??? Tocca alla maestra? All'amichetto? Alla catechista (no, dai, per favore, no!)?[/qote]
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 10:25    Oggetto: Rispondi citando

Però...

Chi dice che per spiegare la riproduzione si debba dire la TUA mamma e il TUO papà si sono incontrati, amati e bla bla bla? Io direi (e dico) UNA mamma e UN papà. Non credo sia la stessa cosa. Non lo dico neanche a Principessa che la SUA mamma e il SUO papà si sono incontrati e amati etc. etc. Poi, se lei mi chiede "anche voi?" dico di sì. Se lui mi chiede "e io?" inizio un discorso lunghetto e complicato. Purtroppo, è andata così.


Chi dice che si debba parlare di matrimonio? Per fare figli non è necessario essere sposati. Per fare figli si fa sesso e il sesso dovrebbe passare attraverso l'affettività; su questo valore io personalmentenon transigo. Il matrimonio religioso è un corollario che da credente e praticante giudico importante ma che davvero non inserisco nel discorso come parte fondante. Proprio perché il mondo è per fortuna vario e i miei figli di bambini figli di divorziati, single, conviventi, sposati civilmente ne conoscono e frequentano tanti.

Che i bambini nascano dal semino e dall'ovulo glielo può dire la maestra o la professoressa a scuola; di solito, almeno alle medie questa cosa viene spiegata abbastanza bene. Che bisogna volersi bene glielo dobbiamo dire (e fare vedere, come diceva Mara!!!) noi a casa. Poi, per l'amore del cielo, non è che mi crei problemi spiegare anche l'aspetto tecnico...ma davvero lo trovo secondario, quando sono piccoli, rispetto l'aspetto affettivo.


Elisa
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 10:30    Oggetto: Rispondi citando

elisa ha scritto:
Scusate...ma chi glielo dice a questi bambini che per fare incontrare un ovulo e un semino bisognerebbe che ALMENO l'uomo e la donna, il padre e la madre, il genitore 1 e il genitore 2, la genitrice bio e il genitore bio (chiamateli come volete) si dovrebbero almeno volere bene??? Tocca alla maestra? All'amichetto? Alla catechista (no, dai, per favore, no!)?

Sto dicendo a 5, 6, 7 anni. Mica a 12, 13, 14, ecc. Ma anche lì, con modi diversi, ovvio.


Chi glielo spiega che farsi le "coccole nudi", come dice Topolino, col primo che passa per la strada non è sbagliato solo perché si rischia di rimanere incinta se non si usa un preservativo, ma che occorre passare attraverso l'affettività??? Che il sesso senza amore (e non sto parlando dell'amore della vita e neanche di amore necessariamente con la A maiuscola) è semplice appagamento di un piacere che sa più di ginnastica che di altro? E che questo vale per etero, omo, bisex e tutta la brigata?

Ovvio che tocca a noi spiegarglielo.
Ma non credo che a 5, 6, 7 anni occorra dire precisamente che per "farsi le coccole nudi" (bella questa espressione!) col primo che passa per la strada bisogna usare un preservativo o un anticoncezionale e che occorre passare attraverso l'affettività..
Credo che per educare all'affettività basti parlare al bambino de l comportamento di alcune persone.
Cerco di spiegarmi meglio con un esempio personale..
Mia figlia, più o meno all'età di 6/7 anni, mi ha chiesto chi era il suo "papà del semino". Le ho risposto che non lo so né è possibile saperlo perchè lui non l'ha riconosciuta alla nascita. Mia figlia allora mi ha chiesto cosa significa "riconoscere alla nascita", e io gliel'ho spiegato (significa che un uomo va in Comune e dice: "Io sono il papà di Cucciola"). Poi mi ha chiesto: "Perchè non mi ha riconosciuta?" e allora insieme abbiamo fatto delle ipotesi: forse aveva avuto paura di fare il papà, forse ha lasciato la tua mamma di nascita quando era incinta e di conseguenza anche te, forse la tua mamma di nascita non gli ha detto che era incinta e quindi lui non sapeva nemmeno di avere avuto una bimba...E ho aggiunto: "Nè io né te, ora, possiamo sapere cosa sia successo in realtà. Sappiamo solo che del tuo papà del semino non sappiamo nulla. Cos'è successo davvero lo sa solo la tua mamma di nascita. Da grande, se vorrai, potrai chiederlo a lei".

I bambini sono più intelligenti di quel che pensiamo. Se raccontiamo ad un bambino che un uomo ha messo incinta una donna (magari anche volendole bene..) ma poi di lui non se n'è saputo più nulla, capiscono benissimo che questo comportamento non è che sia proprio un comportamento giusto...

Anche questa IMHO è educazione all'affettività, perchè trasmette al bambino che bisogna assumersi la responsabilità delle proprie azioni.


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unicat ha scritto:
Adesso pero' circostanzi quanto hai scritto, perche' passi non capirsi, ma attribuire affermazioni non fatte... Non e' da te, quantomeno. Dire "che rischiano di più'" e dire che la maggior parte delle ragazzine adottae restano incinta e' quantomeno fuorviante. Ci sentiamo al rientro dalle ferie. Ciao

Premetto che magari ho capito malissimo io, il che è possibilissimo. Nel qual caso, mi scuso per il fraintendimento.
Tu hai scritto:
unicat ha scritto:
il volersi bene resta la condizione unica per cui una mamma e un papà decidono di cercare un figlio.
Perchè i nostri figli su questo rischiano nel tempo un po' più degli altri ... e l'insistenza sulla dimensione affettiva come tutt'uno con quella sessuale credo che sia importante ...

Io ho risposto:
Bluecloud ha scritto:
Perchè i figli ado dovrebbero rischiare più dei figli bio (parlo del fatto di avere una dimensione sessuale slegata da quella affettiva)?

Tu hai detto:
unicat ha scritto:
Cosa intendo dicendo "che rischiano di più" i nostri figli ?
Quello che è conosciuto. I figli adottivi cercano la conferma del loro valore anche attraverso la sessualità in modo precoce. I figli adottivi - (le figlie) guarda che caso - capita che diventino mamme presto .... etc, etc, etc

Io ho detto:
Bluecloud ha scritto:
Su cosa basi questa tua tesi?
Perchè a me pare che di ragazzine e ragazzini che diventano mamme/papà presto sia pieno il mondo. E non mi pare che la maggior parte di essi siano figli o figlie adottive.

Tu hai risposto:
unicat ha scritto:
non è una mia tesi ... qualsiasi, senza tirare in ballo assurde ricerche o pseudo tali, seria associazione familiare con qualche decennio di storia alle spalle e centinaia di famiglie incontrate te lo può confermare ...

Io ho detto:
Bluecloud ha scritto:
Senza polemica, giuro: allora mettimi un link, per favore.
Perchè - davvero - una tesi del genere che la maggioranza delle figlie adottate poi rimangano incinte da ragazzine io non l'ho mai sentita da nessuna parte.

Al che appunto tu mi hai risposto di circonstanziare le tue affermazioni.

Allora: io ho capito - da quanto riportato sopra in colore - che secondo te c'è un maggior rischio che una figlia adottiva diventi mamma molto presto perchè (detto implicitamente: a differenza delle figlie bio) usa la sessualità in modo precoce e che la cosa è confermata da varie associazioni familiari.
Se ho capito male e tu non intendevi affatto dire questo, spiegami allora cosa intendevi dire


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elisa ha scritto:
Però...

Chi dice che per spiegare la riproduzione si debba dire la TUA mamma e il TUO papà si sono incontrati, amati e bla bla bla?

Beh, in realtà quasi tutti i libri sulla riproduzione riportano una frase del genere...
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MessaggioInviato: Gio 09Ago12 11:08    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:

Citazione:
Però...

Chi dice che per spiegare la riproduzione si debba dire la TUA mamma e il TUO papà si sono incontrati, amati e bla bla bla?


Beh, in realtà quasi tutti i libri sulla riproduzione riportano una frase del genere...


...e infatti si parlava dell'inadeguatezza di tali libercoli.
Che in tal senso sono inadeguati. Anche se i genitori di Topolino probabilmente si vogliono bene, a modo loro, mi guardo bene dallo stressare la cosa. Perché non lo so fino in fondo, perché non è quello il punto.

Citazione:
Ma non credo che a 5, 6, 7 anni occorra dire precisamente che per "farsi le coccole nudi" (bella questa espressione!) col primo che passa per la strada bisogna usare un preservativo o un anticoncezionale e che occorre passare attraverso l'affettività..


Non occorre parlare di preservativo a quella età. Occorre secondo me parlare da subito di affettività. Poi, possiamo stare qui a discutere fino a quando vogliamo, ma si tratta semplicemente di due punti di vista.

Personalmente, non credo sia corretto dal punto di vista educativo scindere la sessualità dall'affettività. A maggior ragione perché sono piccoli e credo che la sintesi fatta in un secondo momento non sia efficace.

L'assumersi le proprie responsabilità è un valore fondamentale da trasmettere ed è trasversale. Non è specificatamente legato alla sessualità e all'affettività.



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