Forum Le RADICI e le ALI

[BUBBOLINA]

“L’adozione di mia figlia, una truffa”
L’amante della moglie e un suo familiare seguono la pratica, poi la separazione. Il tribunale dei Minori non ravvisa incompatibilità

L’uomo ha aspettato un anno, ma invece di un nuovo giudizio, ha ricevuto il decreto definitivo di adozione

06/10/2016
FEDERICO GENTA
TORINO

Quando Giulio e la moglie decidono di adottare un bambino, sanno di avere tutte le carte in regola per coronare il loro sogno. Entrambi quarantenni, lui operaio con un buon stipendio, lei impegnata nel Servizio di politiche sociali del comune di residenza, in provincia di Torino. Dopo poco più di un anno di attesa arriva la convocazione del tribunale dei Minori: nella loro vita irrompe il sorriso di Gaia, 6 anni, prima ospite di una casa-famiglia. Il periodo di prova prosegue nel migliore dei modi. La bimba viene inserita a scuola, si integra perfettamente nella nuova realtà.
«E del resto - ammette Giulio - potevamo contare su un sostegno di altissimo livello». Già, perché la nuova avventura della coppia viene seguita in prima persona dal responsabile del servizio educativo del Comune, per cui lavora la stessa madre adottiva, mentre ad occuparsi della pratica c’è proprio un parente del funzionario, impiegato presso i servizi sociali. Coincidenze fortunate, pensa l’uomo. Fino a quando non scopre la verità.

LA SORPRESA
Il sogno finisce un anno più tardi, quando Giulio scopre che tutte quelle attenzioni andavano ben oltre l’impegno professionale. «Mia moglie e il suo capo avevano una relazione stabile, che probabilmente andava avanti già da diverso tempo». Il papà in prova, innamorato di quella bambina che fa ormai parte della sua vita, pur senza voler venire meno ai propri impegni decide di informare il tribunale. «Mi sembrava inaccettabile nascondere un cambiamento così drastico della nostra famiglia. Avevamo subito avviato le pratiche di separazione. Io speravo di poter recuperare i rapporti, ma nel frattempo mia moglie aveva deciso di trasferirsi fuori dal paese, dalla madre. Io mi sono continuato ad occupare della piccola, cercando di coinvolgerla il meno possibile nei nostri problemi».

PAPA’ A DISTANZA
Passa un altro anno e quando la separazione è un dato di fatto, il tribunale gli comunica che «il decreto di adozione è pronto». I giudici, insomma, non ravvisano nessuna incompatibilità. Il caso viene comunque seguito dagli assistenti sociali. Di quali uffici? Di quelli dove lavora il familiare del premuroso funzionario. Giulio a questa decisione non si opporrà mai. «Adesso Gaia è a tutti gli effetti mia figlia, anche se riesco a vederla soltanto una o due volte la settimana. Lei abita con la madre e il suo nuovo compagno. Io pago il mutuo della loro casa e gli alimenti: mi restano ogni mese meno di mille euro per vivere con la mia anziana madre».
Una domanda, però, continua a farla? «Sono stato tradito e usato per poter portare a termine un’adozione, altrimenti difficile. Quando ho chiesto aiuto, mi sono sempre trovato persone palesemente implicate, per sede di lavoro e per parentela, con gli stessi protagonisti di questa storia assurda. Perché nessuno ha mai voluto accertare i miei sospetti?».

[flowergirl84]

sono senza parole!!!!!!
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Disponibilità al TdM 31/10/2015
Istruttoria conclusa il 15/03/2016
Udienza 19/04/2016
Idoneità emessa 30/05/2016
Mandato AFN 11/07/2016
Chiamata in nazionale 23/08/2016

[ime]

Tanto la verità nn si saprà mai.
Conosco personalmente una famiglia che dopo aver preso una pausa dalla loro relazione sono stati fermati nel procedimento di adozione.

Questo padre denunciando la tresca cosa voleva ottenere? L allontanamento della bimba cha ama tanto ?

Povera bimba. Accolta da tre cretini...

[Emy]

Vergognoso!