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Inviato: Dom 04Feb18 12:22 Oggetto: Adozioni giuridiche bloccate, continua l’impegno in Africa |
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Adozioni giuridiche bloccate, ma continua l’impegno in Africa del Centro aiuti per l’Etiopia
“Noi continuiamo a sostenere chi ha bisogno”
Giovanna Minoggio direttrice del Centro aiuti per l’Etiopia è da poco tornata in Africa
Pubblicato il 24/01/2018
Ultima modifica il 25/01/2018 alle ore 11:35
VINCENZO AMATO
VERBANIA
Per migliaia di famiglie italiane, e tra queste molte del Vco e del Novarese, è quasi un dramma. Dopo Bielorussia e altri Paesi, anche l’Etiopia ha bloccato con una legge le adozioni giuridiche. Niente più possibilità per decine di famiglie di diventare genitori di bambini provenienti dall’Etiopia. Un provvedimento per la verità atteso, come confermano dal Cae, il Centro aiuti per l’Etiopia, una delle associazioni che in Italia è maggiormente attiva nel Paese africano e che in media sosteneva un centinaio di famiglie ogni anno nelle pratiche per le adozioni. «Si era arrivati a far adottare anche 150 bambini ogni anno - ricordano al centro creato negli Anni 80 dal mergozzese Roberto Rabattoni -. Poi sono aumentate le difficoltà e nel 2017 i bambini che siamo riusciti a far adottare sono stati appena 15».
Le altre associazioni italiane che operano in Etiopia non hanno fatto di più. Le motivazioni che hanno spinto il Parlamento etiope a chiudere le frontiere sono infinite e del problema è stato investito il governo italiano. «Senza entrare nello specifico del problema - dice Giovanna Minoggio direttore del Cae, che in questi giorni è partita per l’Etiopia - noi abbiamo il dovere di aiutare chi ha bisogno e continueremo a farlo dal momento che le autorità etiopi hanno sempre apprezzato i nostri sforzi e il nostro lavoro».
Nel corso di 35 anni il Cae ha realizzato in Etiopia 95 strutture tra pozzi per l’acqua, scuole, orfanotrofi, mense per poveri, piccoli ospedali e servizi per le persone bisognose. Le ultime opere portano la «firma» del Novarese e del Vco: l’ospedale di Soddo, nel Wolayta, costruito grazie al contributo della famiglia Masini di Novara, e il grande centro per bambini disabili, intitolato a San Pio da Pietrelcina, a Gimbi, al quale hanno contribuito benefattori del Vco e associazioni ossolane.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito Internet www.centroaiutietiopia.it oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica info@centroaiutietiopia.it.
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